L'esecuzione

21 gennaio 1793:
Una testimonianza sulla morte di Luigi XVI


Testimonianza dell’abate Edgeworth
I gradini che conducevano al patibolo erano estremamente ripidi da salire, e per la fatica che sembrava averlo preso, io temetti per un istante che il suo coraggio cominciasse a cedere. Ma quale non fu il mio stupore quando, arrivati all’ultimo gradino, lo vidi sfuggire per così dire dalle mie mani, attraversare con passo fermo tutta l’ampiezza del patibolo, imporre silenzio, solo con il suo sguardo a quindici o venti tamburi che gli erano di fronte, e con una voce così forte che deve essere stata udita fin al ponte tornante pronunciare queste parole per sempre memorabili: Io muoio innocente di tutti i crimini a me imputati. Perdono i responsabili della mia morte e prego Dio che il sangue che state versando non ricadrà mai sulla Francia.

Testimonianza di un volontario marsigliese
(...)Capeto ha avuto la testa mozzata alle 10 e mezza di questa mattina, sulla piazza Luigi XV, a fianco al piedistallo dove c’era lì avanti l’effige di Luigi XV; è stato condotto nella carrozza del sindaco dove c’erano due boia e sotto la scorta di almeno cento mila uomini armati senza che nessuno avesse fatto il minimo rumore; è uscito dal Tempio alle 9 dopo essersi ben pettinato; arrivato al patibolo, in basso, il boia gli ha tagliato un po’ i capelli di dietro e rimboccato il resto, si è tolto la sua redingote bruna; è salito con fermezza al patibolo dove non è restato che sei minuti; ha detto apertamente che moriva innocente e perdonava i suoi nemici; voleva dire ancora qualcosa ma i tre boia lo hanno afferrato al colletto e attaccato prontamente alla panca della ghigliottina e in un minuto la sua testa è stata separata dal corpo...




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