Il processo 17 gennaio 1793: Lettera del cavaliere d'OCARIZ L'incaricato degli affari di Spagna al ministero degli affari esteri. Parigi, il 17 gennaio 1793 Signore, I nuovi ordini che ho ricevuto e l'urgenza dele circostanze mi autorizzano a non lasciare andare in alcun modo l'estrema sollecitudine che SM Cattolica subisce nel processo che sta per terminare in una maniera cosi funesta per lo sfortunato capo della sua famiglia. Io mi affretto dunque in suo nome di reiterarvi le sue instanze le più vive e le sue sollecitazioni le più ardenti nei confronti della nazione francese e dei suoi rappresentati. Io penso che le nuove considerazioni che devo mettervi sotto gli occhi vi sembreranno meritevoli di non essere respinte. Io vi prego di comunicarle alla Convenzione Nazionale. Io devo credere che il popolo francese essendo destinato e per il suo carattere e per la natura e la situazione dei paesi che occupa a conservare una grande esistenza in Europa e vaste relazioni straniere, l'assemblea dei suoi rappresentanti non può avere completamente chiuso le orecchie a tutte le riflessioni di prudenza politica, che gli ono stae esposte da molti dei suoi membri. Io non devo aggiugere nulla. Ma, Signore, l'importanza della causa e dell'interesse che ne deriva e l'interesse che deve prendere il re di Spagna sono tali che io spero di non essere disapprovato da S.M., allora che io vi prego con questa lettera di farmi ottenere solamente il tempo di chiedere il suo intervento e i suoi buoni uffizi per riportare la pace in Francia e le potenze belligeranti, se questo tentativo, nello stesso tempo in cui sarà utile ai Francesi, può addolcire e migliorare il destino del suo sfortunato parente. Oserò attendere l'approvazione di S.M. se ella poteva credersi impegnata nella maniera di cui la mia offerta sarà ricevuta a delle negoziazioni in cui il successo sarà importante per l'umanità. Io desidero molto ardentemente che proposta che io faccio sia accettata; e nel caso in cui lo sia, io non domando che il tempo strettamente necessario per l'invio e il ritorno di un corriere. Firmato: le chevalier d'OCARIZ . Danton s'indigna. "In quanto alla Spagna, io la sconfesserò, io sono stupito dell'audacia di una potenza che non teme a pretender di esercitare la sua influenza sulla vostra deliberazione. Se tutti fose del mio avviso, si voterebbe all'istante. solo per questo una guerra alla Spagna. Che cosa ! non riconoscono la nostra repubblica e vogliono dettargli delle leggi. |