La rivoluzione francese

21 settembre 1792:
Abolizione della Regalità


Henri Grégoire (nato a Vého nel 1750 - morto a Parigi nel 1831) era vescovo costituzionale di Blois - il primo d’altronde che aveva prestato giuramento alla costituzione civile del clero nel 1791. Fu eletto deputato alla Convenzione dalla sua diocesi (Loir-et-Cher).

È lui che, in questa famosa giornata di Venerdì 21 settembre 1792, chiederà fermamente l’abolizione della regalità.

L’abate Grégoire, come lo soprannominavano all’epoca, sarà l’avvocato degli ebrei, dei neri e degli schiavi. È lui che ottiene l’abolizione della schiavitù nelle colonie francesi il 4 febbraio 1794.


(...)
Collot-d'Herbois : “Voi avete appena preso una saggia decisione; è una che non potete rimettere a domani, che non potete rimettere a stasera, che non potete rimandare un solo istante senza essere infedeli alla promessa alla nazione, l’abolizione della regalità” (Applausi unanimi).

Quinette : “Non siamo noi i giudici della regalità: lo è il popolo; noi non abbiamo che la missione di creare un governo positivo, e il popolo opterà in seguito tra l’ancien dove si trova la regalità, e colui che noi gli presenteremo. Quanto a me, come rappresentante del popolo francese, io non bado né al re né alla regalità; mi occupo unicamente della mia missione, senza pensare che una simile istituzione abbia mai potuto esistere. Penso dunque che sia inutile occuparsi in questo momento della proposta dei preopinanti”.

Grégoire : “Certo, nessuno di noi proporrà mai di conservare in Francia la razza funesta dei re; noi sappiamo troppo bene che tutte le dinastie non sono state che delle razze divoranti che vivevano di carne umana. Bisogna rassicurare i......della libertà. Bisogna distruggere questo magico talismano da cui la forza sarà pulita per stupire molti uomini. Io chiedo dunque che, con una legge solenne, consacriate l’abolizione della regalità”.
L’intera assemblea si alza in un movimento spontaneo e decreta con un’acclamazione la proposta dell’abate Grégoire, vescovo di Blois.

Bazire : “Io chiedo che si faccia una mozione d’ordine. L’assemblea ha appena manifestato con l’unanimità delle sue acclamazioni il suo odio per i re. Non si può che applaudire a questo sentimento se concorda con quello dell’universalità del popolo francese. Ma sarebbe un esempio tremendo per il popolo vedere un’Assemblea, incaricata dei suoi più cari interessi, deliberare in un momento di entusiasmo. Chiedo che la questione sia discussa”.

Grégoire : “Eh! Cosa bisogna discutere quando tutto il mondo è d’accordo? I re sono nell’ordine morale ciò che i mostri sono nell’ordine fisico. I cuori sono l’atelier dei crimini e la tana dei tiranni. La storia dei re è il martirio delle nazioni. Siccome siamo tutti ugualmente penetrati da questa verità, cosa bisogna discutere? Chiedo che la mia proposta sia messa ai voti, sarà redatto in seguito con un considerando degno della solennità di questo decreto”.

Ducos : "La considerazione del vostro decreto, sarà la storia dei crimini di Luigi XVI, storia già troppo ben conosciuta dal popolo francese. Domando quindi che sia redatto nei termini più semplici possibili; non ha bisogna di spiegazioni dopo i lumi che ha diffuso la giornata del 10 agosto”.
La discussione è chiusa.
Ci fu un profondo silenzio.
La proposta di Grégoire, messa ai voti, è adottata coi più vivi applausi. “La Convenzione nazionale decreta che la regalità è abolita in Francia”. Le acclamazioni di gioia, le grida di : “Viva la nazione!” ripetute da tutti gli spettatori si prolungarono per molto tempo.
(...)

Fonte: “Giornale ufficiale della Convenzione Nazionale - La convenzione Nazionale (1792-1793), Verbali ufficiali delle sedute dopo il 21 settembre 1792, Costituzione della grande assemblea rivoluzionaria, fino al 21 gennaio 1793, esecuzione del re Luigi XVI, unica edizione autentica e inalterata contenente i ritratti dei principali convenzionali e degli altri personaggi conosciuti di questa sublime epoca”, autore non menzionato, Libraio B. Simon & Cie, Parigi, senza data,
pagine da 10 a 11.





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