28 Marzo 1779:



Nota di Richard Barrington.

Maria Antonietta canta al clavicembalo in presenza di Fersen “l’aria di Didone”.

" Ah, come fui ben ispirata
Quando vi ricevetti nella mia corte..."

"Noi sentiamo sulle nostre fronti passare un soffio santo,
Poi un cerchio di fuoco ci stringe, ci avvolge.
Le nostre anime verso il cielo si sentono portate,
la melodia a flotti avvolge i nostri pensieri..."


Un gentiluomo inglese, Sir Richard Barrington, che assisteva alla scena ci lascia la sua testimonianza:

La regina aveva gli occhi pieni di lacrime, la sua voce lieve era pertanto di un timbro tanto squisito che faceva vibrare irresistibilmente tutti i cuori.

Il suo dolce ed affascinate viso arrossiva mentre poneva degli sguardi inondati di pianto su Fersen, lui anche al colmo per l’emozione invincibile che gli procurava l’adorabile passione di quest’atto.

Teneva gli occhi bassi, pallido fino alle labbra, ascoltando la canzone di cui ogni parola lo faceva trasalire al fondo dell’anima.
Quelli che li vedevano in quel momento non potevano più conservare dubbi sulla natura dei loro sentimenti..

"In realtà la Tragedia di Didone fu rappresentata per la prima volta a Fontainebleau il 16 ottobre 1783.
Quindi nel marzo del 1779 poteva esere conosciuta da Maria Antonietta? Lord Richard Barrington ha forse messo troppa enfasi ed inventiva nella sua lettera (postuma?).
L'autenticità, sull'integrità, di quanto afferma la lettera è dubbiosa."



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