GLI ARTISTI: Pietro Longhi


1701

Il 15 novembre Pietro Antonio, primogenito di Alessandro e Antonia Falca, nasce a Venezia, nella parrocchia di Santa Margherita. Il padre è citato nell'atto di battesimo come "orese"; tuttavia - giusta la testimonianza degli scrittori contemporanei - era in realtà un gettatore d'argento. Il cognome Longhi non appare in quest'atto e negli altri relativi alla famiglia di Alessandro Falca: fu infatti adottato dal pittore solo quando intraprese la propria attivit artistica.


1721 Nascita di Madame de Pompadour

1732

L'8 luglio, in un pagamento in favore dello stuccatore Francesco Camozzi, Pietro Longhi (con questo cognome per la prima volta) viene citato come autore della pala che si trova sull'altar maggiore della parocchiale di San Pellegrino, vicino Bergamo, donata alla chiesa da G. P: Zanzogno. Il 28 settembre Pietro si unisce in matrimonio con Caterina Maria Rizzi nella chiesa veneziana di San Nicolò della Lattuga. Da questo matrimonio nasceranno undici figli, di cui solo Alessandro (nato nel 1733), Maddalena Anna (1738) e Antonia Lucia (1741) giungeranno alla maggiore etc.

1734

Data l'affresco con la Caduta dei giganti che decora lo scalone di palazzo Sagredo a Venezia.

1737

Risulta iscritto per la prima volta alla Fraglia dei pittori veneziani. Ne far parte fino al 1773. Il 7 settembre Giulia Calbo Giovanelli fa spedire al barone Fedrigazzi a Innsbruck due dipinti: La clemenza di Alessandro di Giuseppe Camerata e La clemenza di Tito di Pietro Longhi, ora perduti.

1740

Da documenti conservati all'Archivio di Stato di Venezia risulta che il Longhi risiede con la famiglia nella parrocchia di San Pantalon, in una casa avuta in affitto dal nobiluomo Leonardo Emo, nelle vicinanze della scuola di San Rocco (attualmente anagrafico Dorsoduro 3802). Paga quarantaquattro ducati annui; conserverà questa residenza fino alla morte.

1741

Data il Concertino delle gallerie dell'Accademia di Venezia.

1744

Data il Risveglio di Windsor Castle.

1745

Il 25 marzo viene inaugurata la cappella dedicata alla Madonna di Loreto nella chiesa di San Pantalon a Venezia, affrescata dal Longhi.


1745 Arrivo di Mme de Pompadour a corte

1746

Data la Visita a una dama del Metropolitan Museum di New York. Il 29 aprile viene battezzato Giancomo Andrea, figlio di Pietro, che morirà il 3 maggio successivo. Padrino è il pittore Jacopo Amigoni.

1748

In una lettera del 7 dicembre, indirizzata all'editore bassanese Giambattista Remondini, il Longhi scrive che l'incisore Falsoni è impegnato nell'esecuzione di una stampa derivata da un suo dipinto ora perduto, raffigurante la Villeggiatura della dama.

1749

Da una lettera del 13 maggio al Remondini risulta che è in lavorazione un'altra incisione derivata dalla Visita al Lord ora al Metropolitan Museum di New York; probabilmente l'incisione è identificabile con quella eseguita dal Gutwein. Dalla stessa lettera risulta che è stato spedito a Dresda un dipinto raffigurante una Mascherata, ora perduto.

1750

In un sonetto scritto in occasione delle nozze tra Giovanni Grimani e Caterina Contarini, Carlo Goldoni elogia l'arte del Longhi.

1751

Data Il rinoceronte di ca' Rezzonico a Venezia. Il 10 aprile Pietro scrive al Remondini circa una partita di vino che doveva essergli inviata a casa Grimani. Il 23 aprile altra lettera al Remondini riguardante incisioni tratte da dipinti non identificabili. L'8 maggio scrive nuovamente al Remondini citando un'incisione di Wagner da un suo dipinto.

1752

In una lettera del 5 dicembre Remondini lamenta la cattiva esecuzione di quattro incisioni tratte da suoi dipitinto.

1753

Il 12 gennaio scrive al Remondini per avvisarlo di aver ricevuto dodici stampe - di cui due destinate a Cecilia Morosini, proprietaria del dipinto - tratte dalla Bottega del caffé. P.A. Orlandi pubblica il suo Abecedario pittorico che contiene la prima biografia di Pietro Longhi.

1755

Nella dedica del decimo volume delle Commedie di Carlo Goldoni, edite a Firenze da Paperini, sono citate come in via d'esecuzione da parte di Marco Pitteri le incisioni tratte dai Sacramenti del Longhi.

1756

Il 31 dicembre è accolto all'Accademia veneziana di pittura e scultura, presieduta dal Tiepolo. Vi insegnerà fino al 1780, pur non continuativamente. Data L'indovina della National Gallery di Londra.

1757

Data Il ciarlatano di ca' Rezzonico a Venezia.

1759

Data Il cavadenti, già in collezione Ravà a Venezia.

1760

Il 13 agosto Gaspare Gozzi cita nella "Gazzetta Veneta" Pietro Longhi, mettendo a confronto la sua poetica con quella del Tiepolo. Il 2 settembre Pietro Gradenigo lo cita nei suoi Notatori come "pittore per attitudini naturali, e parlanti caricature". Il suo nome appare nella lista dei sottoscrittori degli Studi di pittura del Piazzetta, dati alle stampe da G. B. Albrizzi.

1761

Alessandro Longhi, figlio di Pietro, lavora alla stesura delle biografie dei pitori storici più celebri del suo tempo, tra cui suo padre, che saranno date alle stampe l'anno successivo. Data i Monaci della fondazione Querini Stampalia di Venezia.

1762

Redige - assieme a Giambattista Tiepolo - un inventario dei beni dell'eredità Sagredo. Per l'Accademia veneziana pone mano al Pitagora filosofo. Data il Casotto del leone della fondazione Querini Stampalia.

1763

Chiamato a dirigere l'Accademia di disegno e intaglio istituita dalla famiglia Pisani nel palazzo di campo Santo Stefano a Venezia. Creata per un giovane rampollo della famiglia stessa, venne chiusa alla morte di quest'ultimo nel 1766.

1764

Data il Ritratto del procuratore Lodovico Manin, conservato nei Musei civici di Udine.


1764 Morte di Mme de Pompadour

1772

Data i ritratti dei Querini, ora dispersi in varie collezioni.

1774

Data L'elefante ora al Banco ambroveneto di Vicenza e il Ritratto del vescovo Ganassoni di ca' Rezzonico a Venezia.

1777

Espone in piazza San Marco a Venezia, in occasione della festa della Sensa (Ascensione), un dipinto raffigurante la Confessione, ora perduto.

1779

Il 5 aprile partecipa alla seduta dell'Accademia veneziana in cui viene eletto accademico Antonio Canova. Data la Filatrice (già a Venezia, collezione Fornoni Bisacco), Gli alchimisti (Gazzada, villa Cagnola) e il Ritratto di Adriana Giustinian Barbarigo (attuale ubicazione ignota).

1781

Data Il pittore di ca' Rezzonico a Venezia. 1785 L'8 maggio, dopo dieci giorni di malattia, muore all'et di circa ottantacinque anni nella sua casa veneziana a San Patalon. Secondo quanto afferma l'atto di morte, conservato nell'archivio di San Patalon, il decesso Ë dovuto a "mal di petto".

1785

L'8 maggio, dopo dieci giorni di malattia, muore all'età di circa ottantacinque anni nella sua casa veneziana a San Patalon. Secondo quanto afferma l'atto di morte, conservato nell'archivio di San Patalon, il decesso è dovuto a "mal di petto".


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TITOLO:
Il Ridotto
DESCRIZIONE:
Olio su tela
COLLOCAZIONE:
Fondazione Scientifica Querini Stampalia, Venezia.
PERIODO:
1757-60 ca.
DIMENSIONI:
cm. 61x49

 

 

 

 

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