DI TUTTO, DI PIU': Aneddoti

I profumi del XVIII secolo.

Verso la metà del secolo in tutta la francia si diffusero delle nuove essenze più delicate,vantate in tutti li opuscoli dei profumieri.

Alcune come l’acqua imperiale erano ricercate per gli olfatti più sensibili. Rapidamente si diffuse la concorrenza tra i profumieri, in particolare tra l’acqua della Pompadour, l’acqua della duchessa, l’acqua del maresciallo e infine la famosa acqua di colonia la cui formula è ancor oggi utilizzata. Altre nuove essenze, note fresche e gaie chiamate bouquet di fragranze erano oramai ricercate tra tutte le più eleganti.

L’acqua superba , fabbricata tutto l’anno, era tra le più richieste (le dame la utilizzavano per la loro toilette e per guarnire i loro flaconi) il bouquet di primavera necessitava di fiori primaverili, mentre l’acqua coronata e le acque divine e cordiali richiedevano i fiori di tre stagioni differenti, e ciò ne aumentava i costi. Alla fine del secolo , l’acqua di Lubin fece il successo della casa Lubin. I profumi divengono sinonimo di grazia e voluttuosità Al gran numero di essenze usate per la Pompadour se ne aggiunsero gli estratti di rosa e violetta di cui sei era intrisa Maria Antonietta ebbra di piacere e dolcezza di vivere.

Le essenze più persistenti erano chiamate spiriti trafiggenti, ma il loro costo elevato ne restringeva l’uso. Il commercio dei profumi rappresentava già un’attività di rilievo. A partire dal 1750 i marchi delle case vennero segnalati su delle etichette e su splendenti vignette disegnate per i grandi profumieri da Papillon e da Prud’hon Dalla metà del secolo la società si interessa alle essenze. Apparì la moda del naturale e delle essenze floreali e con esse, un nuovo desiderio di sé. La religione concesse nel 1760 l’uso dei sali da bagno purchè se ne facesse uso per necessità e non voluttà.

Nel 1773, Parigi contava sette stabilimenti ove era possibile effettuare dei bagni aromatici salutari, o solo per benessere personale a prezzi differenti, dove si andava più per guarire che non per lavarsi. Sotto l’influenza inglese una importante novità fu data dagli stanzini da bagno, ma solo pochi privilegiati possedevano delle vasche da bagno, pertanto i meno fortunati potevano noleggiarla a domicilio con il suo contenuto di acqua calda e aromatizzarla con dei fluidi o delle composizioni più complesse.

Nel 1755 Malouin raccomandava un mescolanza di trebertina, essenza di rosamrino, carbonato di sodio e acqua di lavanda. È sotto Luigi XV che apparve il primo bagno crema: si componeva di materie differenti ridotte in poltiglia e messe in tre sacchetti di cui ciascuno era odoroso.

In più si spendevano per i profumi cifre esorbitanti : M.me de Pompadour per esempio ne spendeva cinquecento livree all’anno. Alla corte di Luigi XV l’usanza prevedeva il cambiare profumo ogni giorno, tutti se ne coprivano da testa a piedi, “solo i filosofi si facevano distinguere per il loro cattivo odore”dirà in seguito A. Dumas. Si impregnava di profumo gli abiti ed i fazzoletti, e i mobili erano profumati rima di venire appoggiati alle pareti dei boudoirs.

Flacon à parfum
Porcelaine dure
métal doré
Allemagne, Saxe
vers 1755
H. 11,7 cm.

 

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